Focus

13.09.2018

L’assicurazione malattie sociale non è un’assicurazione sanitaria

Copertura voluta

Il finanziamento delle cure per pazienti anziani rappresenta una delle grandi sfide del nostro tempo. Il proposito di risolvere i problemi con una maggiore partecipazione dell’assicurazione obbligatoria delle cure medico-sanitarie (AOMS) è un’illusione che, con gli inevitabili oneri aggiuntivi a carico di coloro che pagano i premi, mette in pericolo l’AOMS in quanto assicurazione sociale.

Al momento dell’introduzione della LAMal, era stato previsto che i costi delle cure nelle case di riposo e nelle case di cura sarebbero stati totalmente a carico dell’AOMS. Ci si è però presto resi conto che l'assicurazione malattia non era in grado di sostenere tali costi.

2011: l’assicurazione malattia non deve diventare un’assicurazione di cure

Con il «Nuovo finanziamento delle cure», in vigore dal 2011, il legislatore ha deliberatamente limitato il contributo dell’assicurazione malattia in favore dei costi per le cure. Il provvedimento ha voluto evitare che l’assicurazione malattia diventasse lentamente un’assicurazione di cure. Dal 2011 diverse sentenze dei tribunali hanno fatto chiarezza e, più precisamente, hanno confermato ciò che il parlamento ha stabilito nel quadro del nuovo finanziamento delle cure:

  • L’assicurazione malattia versa un contributo dilazionato alle cure di lunga durata, a seconda del bisogno di assistenza.
  • I residenti contribuiscono anch’essi al finanziamento. Anche qui il legislatore ha fissato un limite massimo di partecipazione, per evitare che ai residenti venga richiesto un contributo troppo oneroso.
  • I Cantoni disciplinano il finanziamento dei costi non coperti (finanziamento residuo).
  • Altri costi relativi al soggiorno in una casa di cura, quali l’assistenza e l’alloggio, continuano ad essere a carico dei residenti, i quali devono spesso ricorrere a contributi di altre istituzioni della sicurezza sociale (prestazioni complementari, assegni per grandi invalidi, ecc.).

Il principio «ambulatoriale prima che stazionario» nel settore delle cure pesa sull’AOMS

Mentre i Cantoni sono competenti per fissare le direttive per le case di cura, gli assicuratori malattia non dispongono nemmeno del diritto di ricorso, ad esempio, nel caso di decisioni cantonali sul numero di posti delle case di cura. L’obiettivo di un finanziamento soddisfacente delle cure deve dunque consistere, anche in futuro, nel limitare la partecipazione ai costi delle cure a carico della LAMal. Una valutazione completa dell’evoluzione dell’assistenza alle persone anziane mostra che la promozione del principio "ambulatoriale prima che stazionario" pone già un carico sempre più oneroso sull’AOMS. Contrariamente a quanto avviene per le prestazioni stazionarie nelle case di cura, quelle fornite da organizzazioni Spitex o da infermieri indipendenti sono completamente a carico dell’assicurazione di base. Uno sguardo alle statistiche rivela che dall’introduzione del nuovo finanziamento delle cure, i costi annuali nelle case di cura, a carico dell’assicurazione di base, sono aumentati solo dell’1,6% per assicurato, quelli delle cure ambulatoriali (Spitex) del 6,7% e quelli degli infermieri dell’8,2%. D’altronde, se l’iniziativa sulle cure in corso di discussione in Parlamento fosse accettata, la problematica verrebbe ulteriormente accentuata.

Finanziamento residuo: i Cantoni si assumano le loro responsabilità

La richiesta di una maggiore partecipazione ai costi dell’AOMS non fa altro che distrarre l’attenzione dal vero problema: la relazione di valutazione del Consiglio federale sul nuovo finanziamento delle cure pubblicato di recente, mostra chiaramente che alcuni Cantoni, spesso aggirando la protezione tariffaria e andando contro la volontà del legislatore, vogliono scaricare i costi residui non coperti sui pazienti. Si tratta di una pratica inaccettabile alla quale si oppongono gli assicuratori malattia, d’accordo con l’autorità di sorveglianza dei prezzi. È necessaria una precisazione della legge sull’assicurazione malattia, per garantire la copertura totale del finanziamento residuo con fondi pubblici.

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