Comunicato stampa
EFAS: sì, ma senza le cure
Nessuna riforma sulle spalle di chi paga i premi
Il finanziamento uniforme delle cure ambulatoriali e stazionarie (EFAS) ha tutto il potenziale di conferire maggiore efficienza al sistema sanitario. Ma inglobando le cure nell'EFAS, la riforma rischia di finire fuori strada. Perciò santésuisse si oppone energicamente all'integrazione indiscriminata delle cure di lungodegenza nell'EFAS perché significa addossare agli assicurati costi supplementari di parecchi miliardi. Il progetto rischia di perdere ulteriore effettività se i Cantoni potranno svolgere il doppio controllo delle fatture. Attuare una riforma sulle spalle degli assicurati, specie in questo momento in cui i costi della salute stanno subendo un forte rialzo, è cosa decisamente fuori luogo che va respinta risolutamente. santésuisse conta sul senso di responsabilità della Commissione della sanità del Consiglio degli Stati che in questi giorni si occupa del progetto.
Attualmente le prestazioni ambulatoriali e stazionarie vengono finanziate in modo differente. L'assicurazione e il Cantone si assumono ciascuno a metà i costi quando una paziente o un paziente passa la notte in ospedale. Le prestazioni ambulatoriali invece vanno completamente a carico dell'assicurazione malattie. Il finanziamento uniforme di tutte le prestazioni intende favorire l'assistenza integrata e quindi promuovere l'efficienza nel sistema sanitario. Perciò santésuisse sostiene da sempre il finanziamento uniforme delle cure ambulatoriali e stazionarie (EFAS) avviato quattordici anni or sono.
Si torna al Via
santésuisse si ispira al principio secondo cui le riforme non devono andare a gravare sulle spalle degli assicurati, già molto provati di questi tempi. Di conseguenza, giudica cosa sconsiderata oberare ulteriormente il progetto invece di attuarlo in modo snello. Purtroppo, questo è proprio il pericolo che incombe su chi paga i premi. Analogamente al Consiglio degli Stati, anche il Nazionale intende integrare le cure nel progetto EFAS, ma perlomeno pretende tariffe fondate su una base di costi omogenea e trasparente per le cure. E questo solo dopo che è stata attuata completamente l'iniziativa sulle cure infermieristiche.
L'integrazione delle cure costerà miliardi per chi paga i premi
I costi per le cure aumentano notevolmente anno dopo anno a causa dell'invecchiamento demografico. Perciò, una decina di anni fa il Parlamento aveva deciso di limitare i contributi degli assicurati alle cure. Questo perché la marcata evoluzione dei costi di cura faceva lievitare i premi. Ora si vuole utilizzare l'EFAS per far tornare indietro il tempo. Integrando i costi di cura nell'EFAS si rischia di generare costi supplementari sproporzionati che azzereranno i possibili risparmi alimentando invece l'incremento dei premi. Il calcolo su modello di santésuisse dimostra che nel giro di pochi anni dalla loro integrazione, i costi di cura produrranno risultati diametralmente opposti agli obiettivi di efficienza auspicati con l'EFAS andando a gravare ulteriormente su chi paga i premi. A seconda dello scenario, i costi di cura di lungodegenza a carico della LAMal saliranno di altri 4,9 miliardi nel 2035 e, nel 2040, di ben 9,6 miliardi.
santésuisse si oppone pertanto recisamente all'integrazione indiscriminata delle cure nel progetto EFAS. Occorre quantomeno integrare totalmente nel progetto le condizioni decise dal Consiglio nazionale per documentare con la massima chiarezza e trasparenza l'entità finanziaria dei costi di cura.
Nessun doppio controllo
La versione del Consiglio degli Stati prevedeva di concedere ai Cantoni la possibilità di controllare le singole fatture. Un simile doppione non farà che annacquare ulteriormente l'auspicata efficacia dell'EFAS. Il Nazionale ha perlomeno deciso nella sessione autunnale che i Cantoni non debbano poter eseguire ulteriori controlli e che non debbano essere forniti loro dati concernenti le fatture. Il controllo delle fatture - sta a dire LA competenza primaria degli assicuratori malattia - resta perciò affidato a mani più che esperte.
Dare prova di buonsenso
Decidendo di integrare le cure nel progetto, le Camere non fanno altro che gravare ancora di più su chi paga i premi invece che alleggerirne il già pesante fardello. Bisogna dare prova di buonsenso per non far fallire la più consistente riforma LAMal dall'introduzione del nuovo finanziamento ospedaliero.